Grounding e Bioenergetica: 
un esercizio pratico per te!

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In questo articolo approfondiremo il concetto di grounding, ovvero la sensazione di contatto tra i piedi e il terreno su cui poggiano, così come inteso secondo l’approccio dell’analisi bioenergetica.

Avere grounding significa raggiungere uno specifico stato di consapevolezza rispetto a chi siamo, dove siamo, a quello che sentiamo e desideriamo per noi. Significa essere radicati nella realtà, identificati con il proprio corpo, consapevoli dei propri bisogni e tesi verso la propria realizzazione personale.
Il concetto di grounding non si limita a definire una tipologia di esercizio fisico o una specifica posizione corporea. Vi sono esercizi di grounding che si possono svolgere, oltre che in posizione eretta, anche da seduti o sdraiati. Il grounding infatti è la capacità di sentire il peso reale del proprio corpo, mantenendo il contatto con il proprio mondo interno e la realtà esterna, da qualsiasi posizione e in qualsiasi circostanza, dal momento che riflette sia la sensazione corporea di stare sulle proprie grambe sia l’atteggiamento mentale di fiducia e di sicurezza che deriva da questo appoggio.

Come rafforzare il proprio grounding?
Nel manuale di esercizi pratici “Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica”, scritto da Alexander Lowen e dalla moglie Leslie, vengono presentati diversi tipi di esercizi per migliorare il proprio grounding. Soprattutto in un periodo di forte stress e preoccupazioni può esserti davvero utile provare a praticarne alcuni, non solo per scaricare le tensioni ma anche per tornare in contatto con il momento presente.

Gli esercizi corporei messi a punto da Lowen nel corso della sua lunga pratica clinica non vanno però intesi come un sostituto della psicoterapia. Essi vengono proposti sia nelle sedute terapeutiche individuali sia nelle cosiddette classi di esercizi di bioenergetica, che sono incontri di gruppo, solitamente della durata di un’ora e mezza, dove diverse sequenze di esercizi corporei, espressivi e di respirazione vengono utilizzati al fine di raggiungere un maggior benessere personale. Alcuni di questi possono essere praticati anche a casa.

In certi casi, può essere necessario farsi aiutare da uno specialista laddove possano insorgere delle difficoltà o delle criticità in questo percorso di consapevolezza. Avere un buon grounding è anche un obiettivo terapeutico: riappropriarsi del proprio sentire e stare sulle proprie gambe permette di essere più sicuri di sé, acquisire maggior indipendenza e autostima e migliorare, di conseguenza, anche le proprie relazioni interpersonali. Per essere in contatto con il mondo è, infatti, necessario essere in contatto con il proprio corpo, che significa essere in contatto con la propria realtà interna ed esterna.

Ti invito a provare a entrare in contatto con il tuo corpo e a sentire cosa significa per te avere grounding, essere radicato nel momento presente. Sperimentiamolo partendo da una semplice posizione considerata la posizione base in bioenergetica.

Una breve avvertenza prima di iniziare: è importante che tu rispetti il tuo limite, se la posizione dovesse risultare fastidiosa, prova a stare nelle sensazioni che arrivano ma senza esagerare. Se dovessi sentire troppa fatica o dolore, sciogli la posizione e riprova restando in contatto con il tuo limite senza oltrepassarlo. In questo, come in qualsiasi altro esercizio di bioenergetica, non viene richiesto di sforzarsi per ottenere un risultato ma di entrare in contatto con quello che emerge durante la sua esecuzione.

Iniziamo:
Togli le scarpe e alzati in piedi. Divarica le gambe alla stessa larghezza del bacino. I piedi sono paralleli, con gli alluci di poco rivolti verso l’interno. Le ginocchia, leggermente flesse, sono morbide. Questo ci permette di abbassare il nostro baricentro. L’addome è rilassato, la pancia in fuori e il bacino è lievemente retroflesso. La testa è dritta e lo sguardo rivolto di fronte a sé. I muscoli del volto, la mandibola, il collo, le spalle, le braccia sono rilassati. Sposta il peso del corpo dai talloni alle punte dei piedi e viceversa, senza mai staccare la pianta del piede dal pavimento. Oscilla delicatamente per sentire il peso del tuo corpo sui piedi e per trovare il tuo equilibrio, poi sposta e mantieni il peso sugli avampiedi. Respira liberamente, al tuo ritmo naturale.
Porta l’attenzione alle sensazioni legate alla posizione assunta e al peso del corpo sui piedi. Senti l’appoggio, i punti di contatto, le emozioni che arrivano, piacevoli o spiacevoli che siano.
Dopo uno o due minuti sciogli la posizione, sgranchendo un po’ le gambe e il resto del corpo, se ne senti il bisogno. Prova a riprendere la posizione. Questa volta però chiudendo gli occhi. Senti cosa cambia.
Potresti avvertire dei tremolii o delle vibrazioni o anche delle sensazioni dolorose, non ti preoccupare. Il tuo corpo si sta riattivando e aprendo al sentire.

Questo è un esercizio in apparenza semplice, in realtà non è mai facile lasciar andare tutte le tensioni, tutte quelle limitazioni fisiche e quelle illusioni mentali che solitamente ci “tengono su” ma a caro prezzo in termini di autenticità e consapevolezza. Spesso, proprio per questo, si ha paura di “scendere”, di “cadere giù” e quindi di spostare non solo il nostro peso verso terra ma anche la nostra attenzione dalla testa, ossia dai nostri pensieri, alla pancia, ossia a quello che sentiamo, al nostro mondo interiore ed emotivo.

Come è stato per te stare in contatto con il tuo “qui e ora”? Con il tuo respiro, con il tuo corpo e con la sensazione di contatto con il terreno? Puoi appuntarti tutto quello che è emerso e, se ti va, condividerlo lasciando un commento alla fine dell’articolo.

Il grounding è strettamente legato alla respirazione. Più si scende dentro sé stessi più la respirazione si fa profonda. Se vogliamo darci la possibilità di entrare pienamente in contatto con noi stessi è fondamentale analizzare e divenire consapevoli del modo in cui si respira e dove il nostro respiro si blocca. Sarà questo l’argomento del prossimo articolo. Ti aspetto!

“Noi esseri umani siamo come gli alberi radicati al suolo con un’estremità, protesi verso il cielo con l’altra, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene”
(A. Lowen)

Per approfondire:
Lowen A., Lowen L., Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica. Manuale di esercizi pratici, Astrolabio