Come abbiamo visto nei precedenti articoli, i principi e le pratiche dell’analisi bioenergetica si basano sull’identità funzionale mente-corpo. Questo vuol dire che a un cambiamento nel modo di pensare, se si vuole che questo sia effettivo e duraturo, deve corrispondere un cambiamento nella funzionalità del corpo.
A questo riguardo le due funzioni più importanti sono la respirazione, di cui abbiamo parlato qui e il movimento.
Un conflitto emotivo si manifesta in una diminuzione della respirazione e del movimento, dovuta a tensioni muscolari croniche che rappresentano la controparte somatica di conflitti psicologici. Questi blocchi, se da una parte ci difendono dal provare dolore, dall’altro limitano la possibilità di esperire anche sensazioni ed emozioni di piacere. Determinano, infatti, una minore capacità di sentire le sensazioni corporee e di poter esprimere le proprie emozioni e dunque una minore capacità di essere pienamente se stessi.
Il termine “emozione”, deriva dal latino “e-movere” che significa muovere verso, portare fuori, smuovere. Questa è la funzione delle emozioni: attivarci per rispondere in modo adeguato a quello che sta succedendo. Bloccare la funzione delle emozioni può generare diverse problematiche, anche e soprattutto a livello fisico, perché è nel corpo che l’emozione non espressa viene bloccata.
Liberare il movimento permette alle sensazioni di fluire nell’azione. In questo modo le emozioni possono essere sbloccate, possono essere vissute e quindi lasciate andare. L’emozione repressa può essere riportata alla consapevolezza attivando il relativo movimento espressivo. Ad esempio, se una persona ha le spalle bloccate per contenere la rabbia è possibile sciogliere tale tensione e accedere all’emozione repressa, invitandola a colpire il letto con i pugni, abbandonandosi il più possibile al movimento affinché l’emozione possa essere sentita nel corpo. Ridare consapevolezza al movimento, cogliere le difficoltà nell’eseguirlo, porre attenzione alle sensazioni sottostanti, permette di esprimere stati emotivi che generalmente vengono repressi, come l’aggressività. In questo modo si può imparare a esprimerli con consapevolezza.
Il corpo ha una sua espressività naturale che cambia continuamente riflettendo le emozioni. Sentire è percepire il proprio corpo e per percepire il corpo è necessario muoverlo. Dalla vitalità del corpo deriva la capacità di sentire. Più una persona è vitale più i suoi movimenti sono spontanei e ben coordinati. Al contrario, una mancanza di spontaneità o uno scarso controllo, oppure entrambi questi aspetti, denotano una conflitto emotivo. La persona rigida tende a trattenere e controllare le proprie emozioni mentre la persona impulsiva può esserne sopraffatta e le agisce senza controllo.
Attraverso la pratica bioenergetica, partendo dalla respirazione e dal movimento per riconnettersi alla sensazione e all’emozione, per arrivare al pensiero, è possibile ripristinare la naturale spontaneità del corpo, allentando le tensioni e i blocchi che limitano la persona nel sentire, nel muoversi, nell’esprimersi, nel relazionarsi, nell’affermarsi e nella realizzazione del proprio sé.
Il piacere del movimento sta nel sentire il proprio corpo.
Ecco allora la pratica che ti propongo oggi: ballare liberamente!
Accendi la radio o metti la tua musica preferita e inizia a muoverti. Non è necessario saper ballare, ma portare l’attenzione al proprio corpo. Sentire è percepire il proprio corpo e perché questo avvenga il corpo deve muoversi. Porta la tua attenzione a come ti senti, quali parti del tuo corpo sono più disponibili, quali meno, quali per niente. Ascoltati. Metti da parte i pensieri e il giudizio. Lascia che il tuo corpo si muova liberamente sintonizzandoti con il tuo respiro e le tue emozioni. Accoglile, lascia che fluiscano, qualsiasi esse siano: felicità, tristezza, piacere, noia, imbarazzo. Ognuna ha la sua funzione, sono la nostra bussola interiore. Tornare in contatto con il nostro corpo e le nostre emozioni, con il nostro sentire, può aiutarci a essere più vitali e quindi più padroni di noi stessi.
Noi siamo il nostro corpo e la nostra postura, le nostre tensioni e i nostri movimenti parlano di noi e raccontano la nostra storia.
Per approfondire questo argomento:
Lowen, A., La voce del corpo, Astrolabio
Lowen, A., Bioenergetica, Feltrinelli